Programmazione, progetti e dintorni

A cosa serve il Critical Path Method?

Serve per determinare la durata del progetto? Forse, ma non è stato progettato per questo scopo! Serve per determinare i percorsi critici? Siamo sulla buona strada ma ancora un po’ lontani dalla verità! Ma allora a cosa serve determinare i percorsi critici?

La questione è molto più complessa di quello che viene illustrato nei corsi tradizionali di project management più largamente diffusi, non ultimi quelli di preparazione alla certificazione PMP® del PMI™ o di ISIPM®.

Riporto qui di seguito la definizione di CPM proposta dal PMI nel PMBOK Versione 6 (Glossario, pag. 713):

Metodo del percorso critico (CPM) / Critical Path Method (CPM). Metodo utilizzato per stimare la durata minima del progetto e determinare l’estensione della flessibilità di schedulazione sui percorsi del reticolo logico all’interno del modello di schedulazione.

James Kelley della Dupont Inc. (azienda chimica) e Morgan Walker della Rand Corp. (famoso brand dei mainframe UNIVAC), impegnati su fronti diversi ma accomunati dall'interesse di sviluppare un metodo di calcolo generalizzato per la programmazione di progetti e attività produttive, promossero un progetto di ricerca per la definizione di un metodo parametrico di programmazione. Questo metodo, poi battezzato Critical Path è in grado di individuare il reticolo di schedulazione col migliore bilanciamento tra la massima compressione del tempo di esecuzione al minimo aumento del costo. Questo è un classico caso di problema algebrico molto complesso, la cui riduzione di complessità si ottiene parametrizzando le singole lavorazioni (i Work Package o Billing Of Material) in base al costo diretto giornaliero.

L'inteso lavoro del progetto "CPM" sviluppatosi in 27 mesi, tra il 1957 e il 1959, con un costo di oltre 200.000$ (al valore attuale del dollaro, ma forse è anche più alto), ha coinvolto esperti di algebra, di programmazione lineare e specialisti di logica ed ha fornito un modo di programmare progetti e produzione in modo assolutamente innovativo.

Su questo tema, IICBIM ha sviluppato un webinar che esplora la questione e spiega nel modo corretto i principi del CPM, rispolverando concetti, modelli e metodi di lavoro ormai sepolti e dimenticati da un eccesso di semplificazione didattica che ha svilito i principi fondanti del CPM. Buona lazione a tutti e buon progetto.

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