28 aprile 2025 ore 12:30
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ISBN 979-12-985440-0-0
Libro disponibile su
- La Feltrinelli
- Amazon anche in formato Kindle a costo zero per gli abbonati
Bruno Brancati intervista l’autore.
Il libro affronta il tema della direzione delle opere nel contesto italiano, analizzando il rapporto tra tradizione costruttiva e declino della logica applicata nel terzo millennio.
L’autore sottolinea l’importanza del project management nella realizzazione di opere pubbliche e private, evidenziando come il nuovo Codice degli Appalti abbia ridefinito le responsabilità tra settore pubblico e privato. L’obiettivo principale dell’opera è mettere in luce le criticità che ostacolano la realizzazione efficace dei progetti in Italia, cercando di proporre soluzioni basate sulla razionalità e la tradizione tecnica italiana. L’autore sottolinea l’importanza di una visione sistemica per affrontare sfide come la transizione digitale, la gestione delle risorse idriche, il recupero dei centri storici e l’innovazione delle aziende. Il testo si divide in quattro parti.
Parte Prima: L’invenzione del Project Management
L’autore esamina il fenomeno del “project management italiano”, sottolineando come questo sia stato influenzato dal modello anglosassone senza però adottarlo in modo critico e funzionale. Il project management in Italia si è sviluppato come disciplina separata dalla tradizione ingegneristica e architettonica, generando un mercato formativo basato su certificazioni e attestazioni di competenze, piuttosto che su reali capacità operative. L’analisi si concentra sulla differenza tra il concetto di “opera” e “progetto”: mentre il primo ha una radice storica e culturale profonda, il secondo è un termine recente, derivato dal francese, che ha acquisito un’accezione tecnica e burocratica. Antonelli critica l’approccio contemporaneo alla gestione dei progetti, che spesso riduce la direzione delle opere a un insieme di procedure standardizzate prive di valore tecnico e innovativo.
Parte Seconda: Il Country Club e il CertiVerso
Questa sezione analizza il fenomeno del “CertiVerso”, un sistema di certificazioni e standard che ha progressivamente influenzato il settore della progettualità in Italia. L’autore evidenzia come questo modello abbia portato a una formalizzazione eccessiva delle competenze, favorendo la proliferazione di corsi e attestazioni senza un reale impatto sulla qualità delle opere realizzate. L’analisi critica del “Pensiero Unico” mostra come il project management sia diventato uno strumento di controllo ammnistrativo-burocratico piuttosto che un mezzo per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei progetti. Antonelli denuncia la mancanza di una cultura tecnica solida nelle amministrazioni pubbliche e nelle imprese prive di background industriale che ha portato a un appiattimento delle competenze e a un declino della qualità progettuale.
Parte Terza: Idee dal passato
L’autore propone una rilettura della storia italiana delle opere pubbliche e private per trarre insegnamenti utili alla progettazione contemporanea. Attraverso esempi storici, come la costruzione del Ponte sul Reno nel 55 a.C., viene evidenziata l’importanza di un approccio integrato alla direzione delle opere, basato sulla conoscenza tecnica, sulla modellazione razionale e sulla visione di lungo periodo. Questa sezione enfatizza il ruolo degli “specialisti visionari”, coloro che sanno coniugare tradizione e innovazione per sviluppare progetti sostenibili ed efficaci. Antonelli sostiene che il recupero di una metodologia di pensiero razionale possa ridare slancio alla progettualità italiana, superando le limitazioni imposte dal modello burocratico attuale.
Parte Quarta: Il Declino della Logica
L’ultima parte del libro esplora il declino della logica nella gestione delle opere, attribuito alla predominanza di modelli metafisici e normativi che ostacolano la creatività e l’innovazione. L’autore critica il Green Deal e altre iniziative globali che, sebbene mosse da buone intenzioni, rischiano di imporre modelli standardizzati non adatti alla realtà italiana. L’autore propone una “teoria razionale della tradizione”, che si basa sul recupero dei principi fondamentali della progettualità, adattandoli alle esigenze moderne. Egli sostiene che la governance delle opere debba essere al servizio dei progetti e non viceversa, ribaltando l’approccio attuale che vede le opere ostaggio di norme e regolamenti.
Conclusioni
Il libro si chiude con una riflessione sulla necessità di una riforma culturale e metodologica nel settore della direzione delle opere. Antonelli auspica un ritorno a un project management basato sulla competenza tecnica, sulla logica applicata e sull’innovazione, piuttosto che su certificazioni e procedure burocratiche. Solo attraverso un cambiamento di mentalità e un recupero della tradizione tecnica italiana sarà possibile rilanciare la progettualità nazionale e affrontare le sfide del futuro con maggiore efficacia e sostenibilità.
Guida alle certificazioni di project management
Il testo include la guida alle certificazioni di project management secondo la norma UNI 11648 e le qualificazioni del Project Management Institute®, dell’International Project Management Association® e dell’Istituto Italiano di Project Management®.