BIM: docente e studente

Ancora una volta ci troviamo a parlare di un caso più unico che raro: la testimonianza di un docente BIM che è anche un laureando. Siamo felici di dare la parola a Gian Marco Tancioni che ha intrapreso il percorso formativo e professionale nel settore BIM parallelamente alla sua formazione universitaria. In poche parole, BIM: docente e studente.

4′ di lettura

Studente di architettura… e BIM?

foto profilo Gian Marco Tancioni

“Mi chiamo Gian Marco Tancioni, ho 27 anni, sono uno studente di Architettura EU LMCU e ricopro i ruoli di BIM Consultant, BIM MEP & AEC Coordinator, BIM Trainer.

Quando nel 2017 iniziai a sentir parlare di BIM, non avevo idea di cosa significasse, cosa rappresentasse o di quanto potesse essere importante, ma sentivo una forte voglia di mettermi in gioco. Quando venne organizzato un Workshop BIM, presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel quale vidi l’occasione per sprigionare quell’energia potenziale, compilai l’iscrizione al corso che mi avrebbe introdotto al mondo del BIM. Partecipai e cercai fortemente di farmi notare: avevo intuito che in quella situazione potevano concretizzarsi opzioni lavorative, così effettivamente mi si presentò davanti agli occhi la mia prima proposta di lavoro vera e propria.

 

Da studente a professionista BIM

Il primo bivio fu quello di scegliere se concentrarmi esclusivamente sugli studi universitari oppure condurli in parallelo con il lavoro viste le consistenti opportunità che si sono palesate.

Scelsi di essere uno studente-lavoratore; questo mi portò ad affrontare sin da subito tematiche fondamentali del processo BIM, riuscendo anche in breve tempo ad acquisire numerose capacità specifiche. Il percorso di studi è sicuramente diventato più lento ma si caratterizza di un valore aggiunto dato dall’esperienza lavorativa, che mi permette di concretizzare maggiormente le nozioni teoriche.

Il consiglio che mi permetto di dare è quello di confrontarsi con il BIM il prima possibile. Specialmente per gli studenti universitari, che si trovano in piena fase di apprendimento. Frequentare un corso di formazione in ambito BIM risulta un investimento vantaggioso e lungimirante per ampliare le proprie conoscenze nel campo digitale ed essere pronti al mondo del lavoro.

Un professionista neolaureato che si presenta ad un colloquio avendo integrato nel suo percorso le competenze fondamentali in ambito BIM, viene osservato con maggiore attenzione proprio per il valore aggiunto che comporta questo tipo di conoscenza. Oltre al fatto che, in pochi anni, tutti i professionisti saranno chiamati all’adozione del Building Information Modeling.

Azienda, lavoro, competenze BIM

immagine a scopo illustrativo con un libro per "grandi architetti"

Foto di Kaboompics.com

Un’azienda che fa parte del processo edilizio si confronta con l’innovazione tecnologica e, attraverso ragionamenti calibrati, si circonda di figure professionali affini al mondo digitale.

È così che mi sono trovato in contatto con richieste di lavoro con ruoli incentrati sull’attività in BIM e a fornire un supporto integrato e di qualità all’interno degli ambiti multidisciplinari, fino ad approdare alla formazione, in veste di docente, in tempi relativamente brevi.

Nonostante mi trovi nella condizione di essere ancora uno studente, questo non mi ha impedito di prendere parte attiva nei progetti; mi ha infatti anche permesso di essere riconosciuto come professionista, con un incremento sempre maggiore del peso decisionale su molte scelte.

Ovviamente l’intento è sempre quello di raggiungere il conseguimento del titolo di studio, integrato però dall’esperienza diretta sul campo; questa infatti genera subito la necessità di apprendere velocemente tematiche estranee al mondo puramente accademico.

 

Futuro e BIM: lavoro e formazione continua

Nel futuro prossimo vedo la prosecuzione del mio percorso formativo realizzato nella sintesi fra teoria e pratica; sarebbe il giusto modo per espandere il più possibile le conoscenze ed essere un punto di riferimento in ambito lavorativo.

Esercitando il ruolo di docente mi trovo costantemente ad imparare su più fronti; da una parte perché la tecnologia è in continua espansione, ma soprattutto tramite il confronto instaurato con gli studenti che mi suggeriscono sempre nuovi spunti.

Trovo altrettanto fondamentale gli aspetti riguardanti la cooperazione tra colleghi e quindi tutte le figure del processo; nel caso del BIM, le parti sono chiamate a relazionarsi in ambiti multidisciplinari coordinati. Dimentichiamoci l’astio tra architetti e ingegneri poiché quando si lavora insieme in questo tipo di processo si genera una maggiore comprensione di tutte le discipline.

Dal punto di vista lavorativo mi piacerebbe costruire un’attività insieme ad alcuni colleghi; con essi ho infatti avuto il piacere di lavorare negli ultimi anni per crescere e migliorare ulteriormente. Anche con l’integrazione all’interno della società di ristrutturazioni e arredamenti di famiglia sto proponendo le mie competenze digitali per offrire un servizio di qualità maggiore.

La formazione resterà una parte integrante nella mia prospettiva di carriera professionale: chissà se un giorno questo coinciderà con un’offerta formativa all’interno di ambiti universitari.

Le basi sono gettate, adesso rimbocchiamoci le maniche.”

Gian Marco Tancioni

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